Nema stressa
Prendete l’auto e dirigetevi verso la Croazia, lungo l’autostrada E751. Per una passeggiata mattutina potrete optare per Rovigno o Bale (altrimenti detta Valle): noi suggeriremmo Bale, prediligendo un paesino microscopico ma incantevole a una cittadina bellissima, ma troppo affollata d’estate (aspetto da non sottovalutare, ahimè, in tempi di covid). Più avanti descriveremo la profonda attenzione all’ambiente, al rispetto dell’architettura locale e al tessuto sociale che caratterizza le scelte degli amministratori di questo paese, anche nella gestione del campeggio Mon Perin, un tempo luogo selvaggio e aspro per coraggiosi fricchettoni e campeggiatori veri, oggi meta ideale per tutti e confinante con la riserva naturale di Palud (dove per la gioia di Davide c’è abbondanza di uccelli!).
Lungo la statale che unisce Bale a Rovigno, costellata di vigneti e uliveti che spuntano dalla terra rossa dell’Istria, dovrete svoltare su una strada sterrata (consigliamo il navigatore di maps, per maggiore sicurezza di non perdersi) verso l’agriturismo Mofardin e la spiaggia di Cisterna, probabilmente piuttosto frequentata in questo periodo, ma pur sempre fuori da ogni circuito turistico: in bassa stagione di solito non ci siamo che noi e le capre di una fattoria adiacente. La buona notizia riguardo al periodo di alta stagione è che troverete aperto per l’aperitivo il semplice ma rilassante beach bar antistante la spiaggia, che noi di solito vediamo chiuso. Non è una spiaggia qualsiasi, credeteci. E soprattutto tornateci a maggio o a fine settembre, periodo ideale per percorrere in bicicletta la strada sterrata che unisce Bale e Rovigno a questo luogo inimmaginabile.
Bisogna proprio che ora entriate da Mofardin. Le foto che allegherò al post non renderanno in modo sufficiente l’atmosfera di questo agriturismo, ma la maglietta indossata dai gestori può far comprendere la sensazione di relax oggettivo e assoluto che regna fra i suoi tavoli di pietra e l’infinita serie di oggetti di mare e agricoli destinati all’arredo dei suoi spazi (ogni volta che ci torniamo notiamo un particolare nuovo). Sulle magliette c’è scritto: NEMA STRESSA, che è appunto quello che si prova.
Consigliamo: antipasto di formaggio e prosciutto istriani, pasta con le sardine, frittata, una malvasia a dir poco lisergica. In tre spendiamo una cifra attorno ai 40 euro, ma solo perché Valerio pretende la palacinka (o crepe, per chi non conosce il termine) e noi ancora un po’ di Malvasia, a fine pasto. Avviso: i gestori sono simpatici, ma piuttosto ruvidi, come si addice alla vera gente di mare.
L’agriturismo offre la possibilità di pernottare in stanze che definirei rustiche… ma che risveglio! Ho già deciso che proverò quest’esperienza la notte del mio cinquantesimo compleanno, dopo una festa memorabile, e soprattutto senza stress!